LA CASA DI MICOL - INCOLMABILE....

21 gennaio 2012

HEAVEN

Che la si sia progettata oppure no, una partenza la senti nell'aria.

Un cambiamento che sradicherà quei gesti, certe situazioni che sono diventate abitudini.

Le abitudini sono le nostre certezze.

Un ancòra salda nel fondale sabbioso del nostro Io.

Così allontano da me il giorno che dovrò andarmene adducendo a scuse ed impegni inesistenti.

Gli amici o meglio specificare, quelli che si facevano chiamare tali, sono andati via da tempo.

Oppure sarebbe molto meglio ammettere che sono stata io quella che in qualche modo si allontanò, presa da un virus che mi rese insofferente e anche intollerante.

Ma in fondo era ciò che volevo. Stare sola.

La confusione non l'ho mai gradita, ma una bella serata spensierata e in allegria non l'ho certo disprezzata.

Sembro essere stata risucchiata tra le maglie della rete della vita, di quella vita anonima e d'ordinaria follia.

Ho nostalgia di molti momenti vissuti accalorata in argomenti e discussioni, e tanto tanto altro.

Ho nostalgia della Poesia che diede il pass a questo percorso.

Sorrido al pensiero che un giorno cercando attraverso un motore di ricerca alcune mie poesie mi meravigliai che alcune frasi estrapolate da alcune delle mie composizioni viaggiassero per siti destinati a cartoline virtuali, frasi per sms e per S. Valentino.

Non me la presi, sono forse mie? Quelle parole, quelle frasi sono sgorgate perchè fossero sorgente d'ispirazione e piacere per chi le avrebbe lette.

Ora non ho Poesia da dare. Qualcosa ha compromesso la libertà della mia anima.

Penso che quando troverò la combinazione per liberarmi dalle catene, lei tornerà.

Intanto devo convincermi a prendermi cura di tutto quello che è stata ed è la mia identità ed iniziare a metterla in una capiente valigia... e sì perchè senza rendermene conto, ora dopo ora, giorno dopo giorno ho costruito un piccolo patrimonio di cui oggi mi rendo conto di non esserne neppure gelosa, potrei lasciare tutto dove sta e appropriarmi di eventuali novità  ed è forse questo distacco che mi procura quest'apatia nel prendere la decisione definitiva.

Sono stata sempre persuasa che il tempo matura l'evento di ogni situazione, in questo caso dovrei, dico dovrei fare leva su sentimenti ed emozioni e imboccare la strada giusta per la soluzione.

Ho quarantacinque anni. Scritto così mi procura una vertigine, presuntuoso dire che non me li sento addosso?

No! In certi momenti no... ma in altri, vorrei già essere arrivata al capolinea...

Già, ma questo fa parte di un altro discorso.

Resta il fatto che in fondo alle scale o in alto, in cima ad un faro, io non perderò la capacità di sognare, certo è magra come consolazione.

Sarà perchè ho già cominciato a farlo da questo preciso istante sotto l'influenza magica di qualcosa che ancora riesce a farmi sentire viva: la musica!

Ed ora se permettete mi concedo un lento abbracciata ad un compagno di danza immaginario e vado via così, sulla scia di una melodia, sui passi di un'illusione e che altro non è la vita se una stramaledetta magnifica illusione.






Bon nuit!!
Mic

01/04/2009 - 00:28

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