tra gli aggrovigliati tralci
dei nostri sospirati abbracci,
l'orma affonda, passaggio su zolle settembrine,
nel terreno pregno da diluvi d'incessante cielo.
Scalzata dai sandali correrò verso un solo tramonto,
sotto pergolati mesti del perduto frutto
ad ammostare con piedi vivaci liquido rubino
sollevando la gonna sopra lo specchio dei tuoi occhi.
Fermenterà il tempo dell'attesa
sulle stagioni che spogliano la vite
per accogliere, dentro letto di cristallo,
quel che fra le labbra serravo bruno acino
e mi offrirai dalle tue, calice colmo di dolce vino.
Micol
22/09/2006 - 23:17
1 commento:
#1 23 Settembre 2006 - 03:03
che dire...leggo e resto basito, sorpreso....quattordici righe di una dolcezza unica, discreta e silenziosa.........chapeau didi. Tu entri dentro!
utente anonimo
#2 23 Settembre 2006 - 03:09
.....chiedo scusa d, ho distrattamente omesso la firma nel post precedente.
DAVE/A
utente anonimo
#3 23 Settembre 2006 - 15:02
Grazie DAVE/A!
Mi fa piacere ri-trovarti a simbolo del rinnovarsi, con la tua presenza la continuità di un rapporto d'amicizia.
Un amico che arriva dal passato, da un periodo forte per le grandi emozioni ed empatie.
Tutti insieme (noi e gli altri) legati da un nastro invisibile che il tempo sembra non abbia reciso.
Ne vado orgogliosa!
Un sorriso ed un abbraccio!
Dd*
MicolForever
#4 23 Settembre 2006 - 18:15
bella, bella, bella:)
5867dori
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